Il giorno 24/11/2007, presso il X Municipio di Roma, si è riunita l’assemblea autoconvocata dei Lavoratori/trici e Delegati/e del settore telecomunicazioni.
L’assemblea ha registrato una buona partecipazione trasversale sia di Lavoratori/trici e Delegati/e appartenenti a diverse organizzazioni sindacali di base che ad organizzazioni sindacali confederali.
L’assemblea ha individuato, nel corso dei lavori, gli obiettivi che intende darsi, e che formalizza nei seguenti punti:
- Costruire strategie sindacali e di lotta che vadano a contrastare con fermezza il precariato di cui è vittima il mondo del lavoro come tutte le forme di esternalizzazioni operate dalle aziende nel corso delle quali i Lavoratori/trici vedono via via svanire tanti diritti acquisiti e la speranza di stabilità per il proprio futuro, e la smisurata adozione del contratto part-time operata dalle aziende del settore, che viene imposto ai Lavoratori/trici e non scelto da questi ultimi, divenendo, in questo modo, un subdolo meccanismo che li costringe ad una realtà retributiva insufficiente rispetto alle esigenze di vita.
- il perseguimento della realizzazione di una reale democrazia sindacale, che si concretizzi attraverso l’abolizione di tutte le forme di disparità e privilegio tra le diverse realtà sindacali e che di fatto indeboliscono i Lavoratori/trici tutti.
L’assemblea, per il perseguimento di tali obiettivi, promuove da subito un primo appuntamento: un coordinamento dei Lavoratori/trici e Delegati/e del settore Telecomunicazioni, allargato a tutte le realtà aziendali/sindacali che intendano prendervi parte, e che si terrà il prossimo 12 gennaio 2008 a Roma, un coordinamento strutturato nel rispetto di tutte quante le esperienze e che su questi temi lavori, e costruisca un necessario sciopero dell’intero settore delle telecomunicazioni, come tappa di un percorso che unifichi tutte quante le mobilitazioni presenti nelle diverse aziende, e si concretizzi nella piena condivisione di ogni disagio che si verifichi in ciascuna realtà, affinché queste divengano patrimonio di tutti, e pertanto vengano affrontate in maniera unitaria da tutti i Lavoratori/trici del settore.
In questa ottica esprimiamo da subito pieno sostegno per le battaglie attualmente in corso, come quella che si sta realizzando in Wind contro il trasferimento forzato di 400 Dipendenti da Milano a Roma, ma allo stesso tempo intendiamo affrontare, in maniera unitaria, tutte quante le vertenze già in atto nelle singole realtà.
L’assemblea, infine, si pronuncia in disaccordo rispetto alla proposta di modifica dell’art. 2112 prodotta da CGIL-CISL-UIL che non risolve il nocciolo del problema. Se e` certamente auspicabile, come proposto, l’abrogazione dell'articolo 32 del decreto legislativo 276, che ha deregolamentato le cessioni di ramo d'azienda, vediamo invece come assolutamente negativo e` il punto relativo alla “responsabilità solidale”, che Cgil, Cisl E Uil risolvono con una proposta di stabilità garantita, all'interno del ramo ceduto, “per almeno l'intera durata dei contratti di servizio e comunque per un periodo minimo di 48/72 mesi”. Visto che i Lavoratori coinvolti in queste operazioni vengono ceduti con contratto a tempo indeterminato ma, sempre piu` spesso, alla scadenza delle commesse perdono il proprio Lavoro oppure subiscono tagli salariali e dei diritti, una proposta sindacale in materia, che cmq deve necessariamente passare da una discussione preventiva nei luoghi di lavoro con tutti i soggetti sindacali, non puo’ non partire da una richiesta che implichi un mantenimento occupazionale e dei diritti a tempo indeterminato.
Una proposta di tenore inferiore ostacola la reale e concreta modifica, oggi assolutamente necessaria, gia` presentata in parlamento.
I Lavoratori/trici e Delegati/e aderenti intendono costituire un sistema di comunicazione efficace attraverso blog e mailing list che a breve saranno realizzati.
Lavoratori/trici e Delegati/e del settore TLC aderenti all’assemblea del 24/11/2007
martedì 11 dicembre 2007
mercoledì 5 dicembre 2007
Sulle proposte confederali sulle cessioni di ramo d'azienda...
Lettera scritta all'indomani dell'assemblea del 26 novembre e non pubblicata da il manifesto e Liberazione:
Stavolta questa lettera non ci è stata pubblicata e allora, terminati i tempi canonici dell'attesa, la facciamo circolare al nostro interno, perché siamo stati gli unici “testimoni alternativi” dell’assemblea del 26 novembre scorso indetta da SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM, all’auditorium di in via Rieti a Roma, dove presentavano le loro norme sulle cessioni di rami d'azienda. La prima osservazione, ma lo davamo per scontato, è che non hanno fatto alcuna autocritica per non avere mai ostacolato in Telecom Italia e nelle aziende di TLC tutte le esternalizzazioni richieste dal datore di lavoro; per questo sono stati quindi rumorosamente fischiati da molti delegati e semplici lavoratori presenti, anche perché il tavolo di presidenza di cgil-cisl-uil ha, tra l’altro, negato l'intervento a Roberto Di Palma, delegato CGIL Vodafone, perché in disaccordo sulla cessione di 914 dipendenti appena sottoscritta ed anche alle RSU SNATER in quanto non confederali. E' riuscito a conquistare pochi minuti solamente Stefano Torcellan, RSU CGIL e Presidente A.N.L.E. (Associazione Naz. Lavoratori Esternalizzati), che con passione ha cercato di evidenziare l'inadeguatezza della loro proposta di legge che non migliora la vita di chi è già stato ceduto od è in procinto di esserlo, poiché consegna comunque il lavoratore ad una ergastolana precarietà nel cinico mondo delle speculazioni e delle fittizie combinazioni societarie con scadenza programmata. Chiediamo ai giornali che hanno raccontato un’altra assemblea, come sia possibile che cgil cisl e uil non riescano a capire che la loro proposta di vincolare il cedente sulla stabilità occupazionale, per il periodo della commessa o per almeno 48/72 mesi, è un modo per attaccare ed aggirare il contratto a tempo indeterminato, determinando perdite di diritti e di posti di lavoro? Torcellan ha inoltre ricordato i 3000 lavoratori Telecom esternalizzati, in parte fuoriusciti con mirate e “concertate” procedure di licenziamento e collocazione in mobilità (artt 4 e 24 L. 223/91) “pseudo-volontarie” e veracemente indotte. Pur essendo stata apprezzata l’intenzione di modificare l’articolo di legge che ripristinerebbe la preesistenza dell’autonomia funzionale, si è invece trascurato di sostenere il diritto del lavoratore di «opporsi al trasferimento al cessionario del suo contratto di lavoro…», unica vera garanzia di salvaguardia, in consonanza con la giurisprudenza comunitaria e con la proposta di legge del PRC, presentata a febbraio 2007.
Non gli è andata tanto bene, in termini di consenso, neanche con qualche intervento tra tutti quelli "preventivati e filtrati" essendo il tema troppo tormentato e la sofferenza non ha sigle!
Stefano Torcellan dell'Associazione Esternalizzati
Daniela Cortese e Raffaele Trischitta RSU SNATER Telecom Italia Sparkle
Roberto di Palma RSU CGIL Vodafone
Stavolta questa lettera non ci è stata pubblicata e allora, terminati i tempi canonici dell'attesa, la facciamo circolare al nostro interno, perché siamo stati gli unici “testimoni alternativi” dell’assemblea del 26 novembre scorso indetta da SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM, all’auditorium di in via Rieti a Roma, dove presentavano le loro norme sulle cessioni di rami d'azienda. La prima osservazione, ma lo davamo per scontato, è che non hanno fatto alcuna autocritica per non avere mai ostacolato in Telecom Italia e nelle aziende di TLC tutte le esternalizzazioni richieste dal datore di lavoro; per questo sono stati quindi rumorosamente fischiati da molti delegati e semplici lavoratori presenti, anche perché il tavolo di presidenza di cgil-cisl-uil ha, tra l’altro, negato l'intervento a Roberto Di Palma, delegato CGIL Vodafone, perché in disaccordo sulla cessione di 914 dipendenti appena sottoscritta ed anche alle RSU SNATER in quanto non confederali. E' riuscito a conquistare pochi minuti solamente Stefano Torcellan, RSU CGIL e Presidente A.N.L.E. (Associazione Naz. Lavoratori Esternalizzati), che con passione ha cercato di evidenziare l'inadeguatezza della loro proposta di legge che non migliora la vita di chi è già stato ceduto od è in procinto di esserlo, poiché consegna comunque il lavoratore ad una ergastolana precarietà nel cinico mondo delle speculazioni e delle fittizie combinazioni societarie con scadenza programmata. Chiediamo ai giornali che hanno raccontato un’altra assemblea, come sia possibile che cgil cisl e uil non riescano a capire che la loro proposta di vincolare il cedente sulla stabilità occupazionale, per il periodo della commessa o per almeno 48/72 mesi, è un modo per attaccare ed aggirare il contratto a tempo indeterminato, determinando perdite di diritti e di posti di lavoro? Torcellan ha inoltre ricordato i 3000 lavoratori Telecom esternalizzati, in parte fuoriusciti con mirate e “concertate” procedure di licenziamento e collocazione in mobilità (artt 4 e 24 L. 223/91) “pseudo-volontarie” e veracemente indotte. Pur essendo stata apprezzata l’intenzione di modificare l’articolo di legge che ripristinerebbe la preesistenza dell’autonomia funzionale, si è invece trascurato di sostenere il diritto del lavoratore di «opporsi al trasferimento al cessionario del suo contratto di lavoro…», unica vera garanzia di salvaguardia, in consonanza con la giurisprudenza comunitaria e con la proposta di legge del PRC, presentata a febbraio 2007.
Non gli è andata tanto bene, in termini di consenso, neanche con qualche intervento tra tutti quelli "preventivati e filtrati" essendo il tema troppo tormentato e la sofferenza non ha sigle!
Stefano Torcellan dell'Associazione Esternalizzati
Daniela Cortese e Raffaele Trischitta RSU SNATER Telecom Italia Sparkle
Roberto di Palma RSU CGIL Vodafone
Iscriviti a:
Post (Atom)