sabato 17 novembre 2007

Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil: - "Nuove norme per le cessioni di ramo d'azienda"

Salvaguardare i perimetri aziendali per scommettere sullo sviluppo industriale e sulla qualità. Definire nuove norme per tutelare i lavoratori nelle cessioni di rami d’azienda.

Come SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL ci confrontiamo non da oggi con il delicato tema delle cessioni di ramo d’azienda. Negli ultimi tempi, in particolare nel settore delle telecomunicazioni, siamo stati protagonisti di vertenze difficili e complesse che ci hanno spinto ad una riflessione: le attuali norme legislative, nate per tutelare i lavoratori, sono divenute in realtà con il passare degli anni un possibile strumento in mano alle imprese per mascherare licenziamenti collettivi -magari dilazionati nel tempo- e per ridurre i perimetri aziendali.

Siamo quindi partiti dalla nostra esperienza e dalle nostre attuali valutazioni: il settore delle TLC sta attraversando una fase di profonda riorganizzazione, esprimendo un modello di impresa che non condividiamo.

Per noi l’integrazione verticale è premessa per garantire le capacità di sviluppare processi e prodotti basati sulla convergenza e su nuovi servizi, sulla personalizzazione delle offerte, su una maggiore cura del cliente, sullo sviluppo dell’Information Tecnology. Uno sviluppo industriale di qualità delle imprese di TLC è quindi possibile solo salvaguardando gli attuali perimetri aziendali e disincentivando strategie basate sulla riduzione del costo del lavoro e dei diritti. Da questa nostra strategia basata sullo sviluppo industriale e sulla qualità per mantenere e far crescere il settore delle TLC siamo quindi partiti, giudicando nefasta la possibilità offerta all’impresa dalle attuali norme, di smontarsi a proprio piacimento (incentivando tra l’altro il nanismo industriale).

Occorre, per noi, una nuova legislazione che possa permettere a tutti di distinguere, senza pregiudiziali ideologiche, tra cessioni di rami d’azienda che siano realmente autonomi e funzionali ad una maggiore specializzazione produttiva (e quindi anche ad un crescita nel tempo della qualità produttiva e dell’occupazione), da cessioni finalizzate esclusivamente alla riduzione dei perimetri aziendali e destinate a creare “scatole vuote”, senza ragione di essere se non quella di ridurre l’occupazione nelle imprese cedenti.

Quello che infatti oggi manca nel nostro ordinamento - come scrivemmo già nella lettera che in data 20 febbraio 2007 inviammo al Ministro del Lavoro - è un sistema di tutele adatte a permettere questa distinzione e quindi a poter valutare il merito industriale di ogni scelta, senza il ricatto dei licenziamenti camuffati.

Come SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL mettiamo allora a disposizione delle Confederazioni Nazionali, del Parlamento e dei principali partiti di Governo le seguenti proposte, consapevoli che - se l’art. 32 del dlgs. 276/03 ha peggiorato la norma prevista dall’articolo 2112 del Codice civile, sostituendo il requisito dell’autonomia funzionale preesistente con un più incerto requisito di autonomia funzionale “identificata come tale dal cedente e dal cessionario al momento del suo trasferimento” – limiti normativi erano ben presenti anche nella vecchia formulazione del Codice Civile.

Nello specifico chiediamo che:

1. venga abrogato l’articolo 32 del dlgs. 276/03, ripristinando il concetto di autonomia funzionale preesistente, al fine di dare anche maggiore stabilità e visibilità all’organizzazione dei cicli produttivi;
2. venga riconosciuto per legge il principio della responsabilità solidale che vincoli il cedente e il cessionario a garantire la totale stabilità occupazionale all’interno del ramo ceduto, per almeno l’intera durata dei contratti di servizio e comunque per un periodo di tempo minimo di 48-72 mesi dal momento della cessione;
3. venga riconosciuto per legge un periodo per il confronto sindacale prima della cessione superiore a quanto previsto dalla legge 428/90, per permettere una più attenta analisi delle ricadute produttive e sociali del trasferimento, soprattutto per quelle imprese titolari di licenze pubbliche o comunque che operano su servizi di interesse generale.


Solo sancendo infatti tutele per cui, in caso di cessione di ramo d’azienda, non vi siano nel medio periodo riduzioni sul costo del lavoro e sui diritti, si potrà sviluppare un rapporto tra le parti sociali e tra le imprese ed i lavoratori basato esclusivamente sulla condivisione o meno dei progetti industriali e quindi giungere ad un rapporto più equilibrato tra le legittime scelte delle aziende e l’esigenza di maggiori certezze da parte dei lavoratori.

Questi sono i principi che dovrebbero per noi caratterizzazione un nuova legge in materia di terziarizzazioni. In particolare il principio di una comune responsabilità tra cedente e cessionario ai fini di una piena tutela contro i licenziamenti collettivi è stato riconosciuto per la prima volta e dopo una forte mobilitazione sindacale, in un importante accordo sottoscritto recentemente presso il Ministero dello Sviluppo Economico dalle tre categorie e le società Vodafone-Comdata e che siamo certi peserà positivamente nel settore e nei confronti del mondo delle imprese.

Ma proprio la bontà dell’accordo e del fatto che tale principio viene ora riconosciuti da parte anche di grandi imprese multinazionali rende ancora urgente un intervento normativa e più forti le nostre ragioni, a tutela dell’intero mondo del lavoro.

Roma 16/11/07
Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma che coglioni!

Ma voi siete affetti da nanismo intellettuale!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

NO ragazzi, io non ce la faccio più a leggere queste minchiate di questi mafiosi travestitida sindacalisti....

Vi prego liberiamoci di questa piaga italiana chiamata CGIL-CISL-UIL.

Devono andare VIA!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Nello specifico chiediamo che:

1. venga abrogato l’articolo 32 del dlgs. 276/03, ripristinando il concetto di autonomia funzionale preesistente, al fine di dare anche maggiore stabilità e visibilità all’organizzazione dei cicli produttivi;

Ah bhè grazie...senza questa specifica non potevamo vivere bene...peccato che la Cassazione già interpreti così, per una predominante normativa europea, il ramo d'azienda....
Ma in fondo a che serve, tanto poi arriva il sindacato confederale che ti legittima la cessione di ramo, scrivendo che è una cessione di ramo d'azienda anche se contiene 14 attività diverse!

Grazie grande sindacato!

2. venga riconosciuto per legge il principio della responsabilità solidale che vincoli il cedente e il cessionario a garantire la totale stabilità occupazionale all’interno del ramo ceduto, per almeno l’intera durata dei contratti di servizio e comunque per un periodo di tempo minimo di 48-72 mesi dal momento della cessione;

Ah, ben 48-72 mesi!!!!
No ragazzi, ma non sarà un pò troppo???
Io ho appena perso, grazie al sindacato di CGIL-CISL e UIL, un contratto a tempo indeterminato con una multinazionale multimiliardaria, per passare con una società inesistente, che forse diventerà una spa, e che forse camperà 7 anni se tutto, tutto, tutto va bene, ma loro ritengono che dovrei avere la sicurezza per 48-72 mesi???
Ma andate a zappare la terra, è un lavoro che vi si addice molto più più!

3. venga riconosciuto per legge un periodo per il confronto sindacale prima della cessione superiore a quanto previsto dalla legge 428/90, per permettere una più attenta analisi delle ricadute produttive e sociali del trasferimento, soprattutto per quelle imprese titolari di licenze pubbliche o comunque che operano su servizi di interesse generale.

Figurati se non ci mettevano lo strumento per far alzare il loro prezzo di vendita...
Più la legge prevede la loro presenza necessaria, più le aziende sono costrette a "interfacciarsi" con loro e più possono battere banco con prezzi più alti!

Bravissimi!

Anonimo ha detto...

Nel sito bipensiero è riportato quanto segue:
Bispensiero sta a significare la capacità di condividere simultaneamente due opinioni palesemente contraddittorie e di accettarle entrambe. (…) mediante l’esercizio del bispensiero [un individuo] riesce nel contempo a persuadere sè stesso che la realtà non è violata. (…) Spacciare deliberate menzogne e credervi con purità di cuore.

Non vi ricorda qualcuno??

Dai, è facile...

Pensateci...

Vi do un suggerimento: è uno e trino!

E lo so era facile! Il sindacato confederale!!!!!!! La moderna dittatura che sta portando allo sfascio i diritti dei lavoratori!

Anonimo ha detto...

POI IO SONO VOLGAREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE BASTAAAAAAAAAAAAA AVETE STUFATO

Anonimo ha detto...

Wind Colpo gobbo a MILANO:

Dopo mesi in cui i dipendenti milanesi Wind temevano il peggio, Wind ufficializza lo spostamento della sede da Milano a Roma.

chissa' se anche qui l'azienda si e' avvalsa della collaborazione dei sindacati!!

Anonimo ha detto...

Non riesco a capire dove sia la coerenza di questo blog.
La maggior parte di chi scrive ritiene che il nemico da distruggere sia il sindacato, identificato sempre con la cigielle, e poi scopro che a bologna sono tutti iscritti alla cigielle, a roma i più incazzati che venivano tra i lavoratori a dire di votare NO erano della cigielle, non conosco la situazione di milano, ma se le cose stanno così devo dire che i più coerenti sono stati quelli di padova e ivrea che si riconoscono nelle posizioni del sindacato e hanno detto di votare SI.
Non si può continuare a dire che nel sindacato sono tutti venduti e poi continuare tranquillamente a militare nello stesso sindacato.
Sui posti di lavoro non capiamo più nulla, non riusciamo piu a capire chi è il colpevole di quanto ci accade.
E forse è per questo che hanno vinto quelli che dicevano di votare SI.

DECIDIAMOCI UNA VOLTA PER TUTTE, SE IL SINDACATO FA SCHIFO, USCIAMO TUTTI, RSU COMPRESE, ALTRIMENTI TRA I LAVORATORI SERPEGGIA IL PENSIERO CHE NONOSTANTE TUTTO QUELLO CHE SI DICE E SI SCRIVE, FORSE A QUALCHE RSU FA TROPPO COMODO AVERE I PERMESSI SINDACALI,PER POTERSI TOGLIERE DAL SINDACATO E DI QUESTE AMBIGUITA A ROMA NE ABBIAMO LE PALLE PIENE.

Anonimo ha detto...

Forse qualche iscritto alla cgl ha revocato l' iscrizione dopo quanto è successo, forse anzi lo HANNO FATTO IN TANTI, forse, poniamoci il dubbio, anche qualche sindacalista (pochissimi) in seno alla cgl è rimasto lui stesso schifato ma ha pensato che se si vuole stare dalla parte dei lavoratori e contro la parte marcia della cgl è meglio combatterla da dentro che da fuori, purtroppo non si ancora sufficiente peso a livello decisionale se non si appartiene ad una delle tre corrottissime sigle....questo si sa..in questo momento con quello che diciamo e pensiamo tutti di loro restare dentro è la scelta più scomoda, non ci sono permessi sindacali che tengano...Forse come sempre, è più facile sputare sentenze tirando le somme su una presunta mancata coerenza di persone che hanno creduto in qualcosa fino alla fine e hanno gridato NO fino alla fine che ammettere che non è coerenza il votare si solo perchè ci si riconosce in una sigla che propone il si , a casa mia questa si chiama solo cieca obbedienza, incapacità di pensare con la propria testa e il pensare con la propria testa è una qualità che dovrebbe sempre prevalere sull' appartenenza a qualsiasi gruppo o fede o sigla politica.

Anonimo ha detto...

ho letto le proposte contenute nel comunicato confederale unitario, sono RIDICOLE e MINIME: Qui Quo Qua sarebbero state piu' incisive verso il governo di Paperopoli in una situazione simile. Vergognatevi. Inoltre viente comunque contemplata la logica della cessione di ramo che rende il comunicato contraddittorio visto che si parla di "nanismo industriali" in certi termini... e poi dire che quelle leggi sono nate per tutelarci è assurdo. cambiate mestiere, politicanti. mettetevi una cuffia e cambierete idea, vedrete.

Anonimo ha detto...

X CHI CHIEDEVA DI RIPORTARE QUALSIASI COSA OGGI MI è CAPITATA UNA COSA STRANA...STAVO USCENDO IN ASCENSORE MA è POSSIBILE CHE COMDATA HA ALL'INTERNO LO STUDIO DI UN DOTTORE??DI UNO SPECIALISTA?'VI SPIEGO MENTRE USCIVO L'ASCENSORE SI è FERMATO AL 1 PIANO (RICORDIAMOCI CHE NOI STIAMO AL 2/3 PIANO) UNA SIGNORA CON SUO FIGLIO MI HA CHIESTO SE SCENDEVO E SONO SALITI X ANDARE A ZERO PURE LORO ...IN PRATICA IL RAGAZZO MI SORRIDEVA E LA MAMMA GLI HA DETTO CHIARAMENTE ..VISTO CHE POI NON CI HA MESSO TANTO IL DOTTORE SOLO 40 MINUTI..."MA è NORMALE CHE DENTRO COMDATA CI SIA UNO SPECIALISTA PERCHè VI ASSICURO CHE DI QUELLO SI TRATTAVA...MA NON è SOLO PER NOI QUELL'EDIFICIO CHE Fà LETTERAMENTE SCHIFO!!!NON è A NORMA PROPRIO L'EDIFICIO MA FORSE LO POSSONO FARE MA...CMQ è STRANO IO SCENDO DAL LAVORO E LA SIGNORA DAL DOTTORE???Bò...

Anonimo ha detto...

CIAO VI RACCONTO QUESTA:IO E UNA MIA COLLEGA SIAMO USCITE DALL'ASCENSORE ED ABBIAMO INCONTRATO 2 FACCE NON PROPRIO RACCOMANDABILI QUINDI CI SIAMO AVVICINATE ALLA PORTINERIA PER CHIEDERE SE GLI INDIVIDUI SALITI ERANO DA LORO STATI RICONOSIUTI LA RISPOPSTA E' STATA NO E CHE NON ERA COMPITO LORO CONTROLLARE ED IDENTIFICARE LE PERSONE ...NON ESISTE UN CONTROLLO!!!.. PUO ENTRARE CHIUNQUE ...IO NON HO PAROLE

Anonimo ha detto...

Secondo me i sindacati soffrono di schizzofrenia!!!

Anonimo ha detto...

Cara urlatrice è una storia che ho già sentito. Certo che tutti possono entrare in qualsiasi momento non mi sembra tanto normale.

Ma almeno se URLI i custodi corrono? Oppure ti rispondono che non fa parte delle loro mansioni?

Non ho parole!

Anonimo ha detto...

X LA FENICE IO STO' A LETTO CON LA FEBBRE NON HO SCRITTO QUEL POST NON TI INVENTARE CAXXATE BELLO MIO IO HO RIPRESO STASERA IL PC...MA FATE DAVVERO SCHIFO PERCHè DEVI SCRIVERE POST...E POI RISPONDERE X L'URALTRICE IMBECILLEEEEEEEE IO STAVO A LETTO MALATA E NON HO SCRITTO NESSUN POST DI QUEL GENERE...SIETE SOLO GELOSI E GUARDA CHE TI METTI A FARE... SCRIVI AL MIO POSTO ORA?????????E DAI LA RISPOSTA AHAHAHAH SIAMO ROVINATI RAGAZZI HO IL CERTIFICATO DELLA MALATTIA VI GIURO NON HO USATO IL PC...FENICE MA VEGOGNATI

Anonimo ha detto...

NON VI RIESCE NEMMENO COPIARMI PERCHè IO HO UN TRUCCO...PROVATECI MAGARI CI RIUSCITE...MA FATEVI UNA TROMBATA INVECE DI PARLARE DI ME!