giovedì 11 ottobre 2007

"L'inutile prova di forza del sindacato"

Scende in campo Pier Luigi Celli, ex direttore generale di Omnitel, con un articolo sul Corriere della Sera di ieri. Un brano dell'articolo:

"E' evidente che nessuno affronta a cuor leggero inversioni di strategia o amputazioni del proprio corpo aziendale. Non lo fanno i dipendenti, legati anche emozionalmente ad un organismo che ha espresso, nel tempo, modelli relazionali esemplari e che, comunque, è parte rilevante del proprio futuro. Non lo fa l'azienda che ha la responsabilità di garantire, comunque, un futuro a tutti, in un mercato molto più complesso di un tempo e senza devozioni per cause anche nobili. Senza entrare nel merito spicciolo del contrasto, quello che sembra emergere è la tentazione di fare del caso un momento esemplare di prova di forza, per perimetrare i territori su cui esercitare una sovranità ormai discutibile. Mi soffermerei su due elementi. Il primo, fa riferimento ad una sorta di abito mentale della rappresentanza, peraltro legittima, degli interessi dei lavoratori, che però ruota intorno al concetto che "ciò che è stato non può che continuare a essere dovuto", non solo nella sostanza, ma anche nella forma. E anzi, la forma diventa la cartina di tornasole della tutela dei diritti maturati. Il secondo elemento ruota intorno al tema delle garanzie. E' una vecchia abitudine sindacale giocare la partita finale delle negoziazioni intorno allo schema delle garanzie. E, per tanti versi, lo si può comprendere. Forse, però, è anche arrivato il tempo di riflettere che il mondo della sicurezza a tutti i costi sta portando, anche ai lavoratori più danni, in prospettiva, che vere e proprie garanzie. Non si può, in un mondo che diventa precario per tutti, avere la certezza che comunque ci sono settori in cui l' immobilità è legge, perché questa, alla lunga, rinforza la mentalità del tutto dovuto che non potrà più essere una filosofia aziendale."

30 commenti:

Anonimo ha detto...

abbiamo finalmente raggiunto i quotidiani di grande tiratura...Certo che sentire pontificare sulle strategie aziendali chi si è visto collassare tra le mani il progetto IPSE(ricordate gara UMTS?)...be' credibilità e fiducia non possono che scarseggiare.Che ne dite di rispondere educatamente alla redazione del Corriere?
Per comodità:
http://www.corriere.it/scrivi/carta.shtml
Attenzione alle parole che questi sono dei maghi della strumentalizzazione.
Saluti

Anonimo ha detto...

tra le righe mi parvemi di leggere

"noi siamo noi, voi non siete un cazzo"

niente di nuovo sotto "le nuvole" dunque.

Anonimo ha detto...

I tranelli di chi ha scritto l'articolo secondo me sono:

1) La solita storia secondo cui il cambiamento è di per sè un valore positivo. E' vero, in genere i lavoratori sono stati il motore del cambiamento, mentre storicamente i padroni sono stati conservatori. Da qualche decennio è diverso; siamo più deboli che in passato e siamo costretti a fare una lotta di conservazione dei nostri diritti piuttosto che alzare l'asticella della nostre condzioni di vita. Questo ci farebbe automaticamente passare dalla parte del torto? E secondo quale logica? Secondo la logica del profitto sì, siamo tutti d'accordo: siamo in torto. A me personalmente però piace pagare un pallone 1 euro in più se so che quell'euro deriva da maggiori diritti per chi l'ha costruito. E poco importa se per avere quesi diritti il produttore del pallone ha dovuto abbassare la produttività o avere costi d'esercizio maggiori. Se avessi un negozio non accorcerei la pausa pranzo del mio garzone di mezz'ora per aumentare la produttività, perchè questo mi restituirebbe un garzone stanco e incazzato. Ma secondo alcuni noi non possiamo parlare, perchè noi non abbiamo un'attività, non sappiamo cosa vuol dire avere a che fare con un bilancio. Già, peccato che chi lo dice spesso non sappia cosa vuol dire essere un garzone.

2) La supposta inevitabilità di tutto questo processo. Credo che paragonare gli stravolgimenti economici aziendali, e in qualche caso anche nazionali o sovranazionali e qualche tipo di catastrofe naturale davanti alla quale non possiamo fare altro che attrezzarci e incrociare le dita sia sbagliato. Le crisi sono spesso dovute a errori umani, oppure addirittura causate dall'uomo. E' il caso di Vodafone, dove siamo di fronte a un meteorologo impazzito che ci parla di uno tsunami mentre guardando furi dalla finestra vediamo un venticello primaverile.
Prima ci devono far vedere lo tsunami che arriva e poi parliamo di come io posso tenere i miei diritti e tu continuare a vendere palloni. A 1 euro in meno però - perchè lo tsunami o è per tutti o è un complotto del meteorologo.

3) Ma poi, scusate, quale sarebbe la prova di forza di questo sindacato?

Anonimo ha detto...

Grande Celli almeno ha il coraggio di ammettere quello che Guidani e Verna celano.

Anonimo ha detto...

http://213.215.144.81/public_html/articolo_index_35060.html

leggere attentamente pliiiis

Anonimo ha detto...

Celli...MAVAFFANCULO!!!!!!!! Spero che tu un giorno possa avere un figlio, anzi 2 o 3 che cambiano lavoro ogni 3 o 6 mesi, forse capirai che cazzo vuol dire PRECARIETA'. Per il momento, dall'alto dei tuoi conti in banca belli gonfi grazie anche al periodo in Omnitel, non probunciare quella parola, perche' non hai la minima idea di cosa significhi.....
Davide.

Anonimo ha detto...

Comunicato della RSU di Ivrea ai Lavoratori

Per chiarire il percorso di lotta che abbiamo affrontato e stiamo affrontando, ci teniamo a qualche essenziale precisazione:

La vertenza in corso e’ una vertenza CONTRO VODAFONE, cioe’ contro la decisione di cedere 914 lavoratori, che giudichiamo ingiusta socialmente, grave sindacalmente, sbagliata in termini di prospettive industriali e rischiosa per la sopravvivenza dell’impresa.

La legge che consente la cessione di ramo d’impresa e’ del 1990: l’operazione che l’azienda sta compiendo potrebbe realizzarsi oggi, cosi’ come sarebbe potuta avvenite nel 1995 o nel 2003, tant’e’ che il da noi piu’ volte citato “spezzatino Olivetti” avvenne sotto quella legge.

Il d.lgs 276/03, attuativo della famosa legge 30, ha (tra le tante altre cose) in parte modificato la suddetta legge del 1990, probabilmente agevolando queste operazioni MA NON stravolgendo la legge in vigore.

Pertanto ribadiamo che i presidi, lo sciopero, le manifestazioni e tutte le iniziative delle scorse e delle prossime settimane, sono dirette contro la decisione dell’azienda e per dare risposte sindacali ai lavoratori di Vodafone. Le risposte legislative/normative, SE ci saranno, arriveranno comunque TRA MOLTI MESI, quando ormai questa operazione sara’ superata.
In conclusione:
Noi non siamo qui per farvi perdere ne’ tempo ne’ ore di sciopero in battaglie POLITICHE che NON appartengono a questa vicenda. Ora la priorita’ E’ VODAFONE. Qualsiasi altra battaglia di piu’ ampio respiro per migliorare le tutele di tutti i lavoratori (non solo di Vodafone), ci vedra’ sempre d’accordo e in prima fila. MA ADESSO DOBBIAMO DIFENDERE NELL’IMMEDIATO I NOSTRI DIRITTI DI LAVORATORI VODAFONE.

Anonimo ha detto...

Impossibile "convincere" la Vodafone a non cedere il ramo d'azienda.
Non ne sono convinte nemmeno le segreterie nazionali. E nessuna azienda retrocede se la legge e' esplicitamente dalla sua e se i sindacati sono implicitamente dalla sua (chiaro in questo senso il cambio di linea, dal promesso "sciopero di settore" a 8 pittoreschi presidi per farci fotografare dai giapponesi in centro).

La battaglia per me E' politica.

Anonimo ha detto...

Cessione immotivata innanzitutto per i ricavi che l'azienda ha, frutto del lavoro svolto da quei 914, che anche "emozionalmente" si ritroveranno senza posto di lavoro al termine della commessa Vodafone-Comdata.
Il "Tutto dovuto" finora ha prodotto solamente il bene di un'azienda, che a quanto pare, mi sembra sia tutt'altro che in crisi.
Sig.Celli, a volte quando si fanno le cazzate, bisognerebbe avere la buona creanza di stare zitti.
C.F.

Anonimo ha detto...

La comunicazione delle Rsu di Ivrea sa tanto di "noi non vogliamo disturbare il governo"...ed il boicottaggio continua...
dopo l'aver diviso in due lo sciopero del 5 ottobre;
dopo aver boicottato il volantinaggio organizzato dai lavoratori del 22 e 23 ottobre;
dopo non aver dato comunicazione del presidio davanti il Vodafone One del 29 settembre;
dopo non aver voluto effettuare la raccolta firme in atto in tutte le altre sedi...
crediamo ancora in loro? Io ho qualche conato...

Anonimo ha detto...

proposta:

il 19 tutti a Roma e chi non può anzichè la prefettura inizia ad occupare le sedi Vodafone...

e al ritorno da Roma continuiamo ad occupare le sedi vodafone...

In questo modo ci daranno retta per forza perchè blocchiamo il lavoro e sporchiamo l'immagine di una ditta sana!!!

Si siederanno e cominceranno a porsi domande... che dite???

Ce la possiamo fare???

Anonimo ha detto...

QUANDO UN’AZIENDA TOCCA IL FONDO!


Da ieri l’azienda sta convocando, a gruppi, i colleghi per dare la SUA versione circa l’esternalizzazione in atto. L’azienda sta dicendo che e’ colpa del sindacato se non si tratta sugli accordi aziendali! Tutto questo senza provare un briciolo di vergogna! La verità invece è che, se l’azienda farà perdere qualcosa ai lavoratori ceduti, sarà solo ed esclusivamente una sua scelta! E’ lei che sta dando la commessa a Comdata, lei può scegliere di non far perdere nulla ai dipendenti nel passaggio. MA VI PARE CHE SE L’AZIENDA FACESSE QUESTO ATTO FORMALE, IL SINDACATO POTREBBE DIRE “NON VOGLIAMO CHE I LAVORATORI CEDUTI MANTENGANO TUTTI I DIRITTI ACQUISITI”? Ma vi pare credibile quando dice … Noi vorremmo tanto che i lavoratori mantenessero i diritti … ma è il sindacato che non vuole…. Ma veramente volete farci credere che l’azienda non può fare nessun atto UNILATERALE che impedisca ai lavoratori ceduti di perdere, nella fase di passaggio, i diritti acquisiti? Scusate ma chi glielo impedisce? Perché l’azienda non rinvia una lettera alle RSU impattate, dove ufficialmente chiarisce che, nella fase di passaggio, tutti gli accordi aziendali, fondo, premio di risultato, turni ecc verranno mantenuti? Dall’alto dei suoi 4 miliardi di utili all’anno, perche’ Vodafone e Comdata non si mettono d’accordo, per inserire “il tutto” tra le condizioni di passaggio, lo può fare!!! Dire che ci vuole per forza un accordo sindacale, non è vero! Se non lo fa, sta scegliendo di non farlo! Non scaricasse sul sindacato responsabilità che sono solo ed esclusivamente sue!

Oggi e’ anche uscito un vergognoso articolo sul Corriere della sera dal titolo: CASO VODAFONE , L’INUTILE PROVA DI FORZA DEL SINDACATO. Ma come e’ possibile che Vodafone cosi’ ricca, abbia qualcuno che gli dica di NO! Forse non sono abituati ad avere questo… FASTIDIO?! Al di la delle sciocchezze espresse e’ bene soffermarsi sulla parte finale dell’articolo:

“Non si puo’ in un mondo che diventa precario per tutti, avere la certezza che comunque ci sono settori in cui l’immobilita’ e’ legge, perche’ questa, alla lunga, rinforza la mentalita’ del tutto dovuto che non potra’ piu’ essere una filosofia aziendale”

Dunque l’articolista Pier Luigi Celli ci sta dicendo che, anche un azienda come Vodafone con 4 miliardi di utile, deve dare posti di lavoro precari, perche’ cosi’ va il mondo!!! BENE! Allora il mondo va CAMBIATO!

Non solo, ma le cessioni di ramo d’azienda sono regolate anche dall’articolo 2112 del codice civile (così come indicato nella lettera inviata alle RSU) che recita:
Il cessionario (per noi Comdata) è tenuto ad applicare i trattamenti economici e normativi previsti dai contratti collettivi nazionali, territoriali ed aziendali vigenti alla data del trasferimento, fino alla loro scadenza.
Inoltre SOTTOLINIAMO che sulla lettera di comunicazione sull’inizio della procedura di esternalizzazione, inviata alle RSU il 17 settembre, l’azienda dichiara:
“Ai lavoratori interessati al trasferimento sara’ mantenuto il CCNL dei servizi di Telecomunicazione del 3 dicembre 2005 e i trattamenti economici e normativi complessivamente in atto.”
E noi abbiamo solo l’accordo sul premio di risultato che scade nel 2008, gli altri non hanno scadenza. Dunque, ci faccia capire Vodafone, per caso già sa che la controllata di Comdata vuole delinquere e non rispettare le leggi dello stato italiano? Lei già sa che i lavoratori Vodafone dovranno fare causa per ottenere i propri diritti? Ma a chi ci hanno venduto? Perché non chiariscono LORO questo aspetto con il CESSIONARIO?
La verità è che l’azienda con questi team breafing, con la mail di Verna, di Guindani, sta solo cercando di spingere il gregge dei dipendenti verso l’ovile Comdata! E’ lei che ha interesse a depistare l’oggetto del contendere dal se è giusto farlo o no, alle condizioni di passaggio. E’ lei che sta cercando di portare i dipendenti a spostare la propria attenzione! MA E’ UNA TRAPPOLA! Hanno avuto il coraggio (o la faccia tosta) di dire che nella controllata di Comdata c’è possibilità di fare carriera !!! EVVIVA … allora conviene essere ceduti !!!!

Sembrerebbe che abbiano anche detto nei breafing che nell’acquisto di TELE 2 non è vero che sono stati acquisiti anche i dipendenti. E scusate … che fine fanno? Faremo in modo di farglielo sapere. E’ ormai evidente che, in tutta questa operazione economica, in cui Vodafone compra da una parte TELE 2 e vende dall’altra le attività di back office, i lavoratori vengono schiacciati da una operazione economico finanziaria SENZA SCRUPOLI! Vittime predestinate! Alla faccia delle belle parole!
A proposito di belle parole, lo splendido articolo di oggi sul Corriere si conclude cosi’:

“ Ragionando nei termini della questione, e sugli scenari che si possono aprire, e’ possibile che un supplemento reciproco di saggezza aiuti a superare l’impasse, trovando la strada per offrire alla parte piu’ debole quei supporti che l’Azienda, per la sua cultura e la sua storia, non sara’ restia a prevedere.”
Ringraziamo l’autore dell’articolo, al quale ci piacerebbe chiedere se le sue parole gli sono sgorgate spontaneamente dal cuore o meno,per la sua saggezza, e l’azienda per la sua cultura e la sua bonta’.

VERGOGNA!

NOI LAVORATORI PROSEGUIAMO LA LOTTA, LO SCIOPERO DEL 19 OTTOBRE E’ DIETRO L’ANGOLO!!!


Rsu Roma

Anonimo ha detto...

venite da soli senza sindacati per i ragazzi di ivreaaaaaaaaaaa ci dovete dare una mano a romaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa e bastaaaaaaaaaaaaa

Anonimo ha detto...

Se non diventa una battaglia a livello politico siamo fottuti. Se non riusciamo ad avere visibilità su scala nazionale tanto vale entrare a lavorare, almeno non si perde una giornata di paga. Mi aspetto dalle rsu la convocazione a ROMA. Voglio un sindacato che difenda i lavoratori e non faccia accordi sottobanco con l'azienda. La mia tessera sono pronto a bruciarla se sento ancora cazzate

Anonimo ha detto...

e se la comunicazione non arriva non puoi venire lo stesso scusa..lotti per i tuoi diritti se ti rendi conto che non gli frega nulla pensa con la tua testa e vieni da solo che poi non sei solo saremo tanti a roma altrimenti vincono loro......

Anonimo ha detto...

tu entreresti pure al lavoro...spero che viene e che hai fatto una battuta a che ti servono loro..............

Anonimo ha detto...

IL POPOLO HA SCELTO

ROMA - Il sì al referendum sul welfare ha vinto con oltre l'81 per cento. Secondo quanto si apprende da fonte sindacale, sugli oltre cinque milioni di votanti il sì al protocollo firmato da Governo e sindacati avrebbe prevalso con l'81,59 per cento mentre i no si sarebbero fermati al 18,38.

Anonimo ha detto...

non ci credo nemmeno se mi pagano

MR

Anonimo ha detto...

Non vorrei essere cattivo, ma spero che a questo signore non accada mai quello che sta accadendo a noi. Cambiare per scelta va bene in quanto il mondo del lavore come precisa questi è in movimento ma cambiare per scelta di altri non è del tutto corretto. Mi pare di vivere nel mondo "AL CONTRARIO"..

Anonimo ha detto...

ovvio era una battuta. Il problema è che qualcuno gioca a perdere perchè probabilmente ha già l'accordo in tasca, vuole far carriera e non vuole disturbae un governo 'amico'

Anonimo ha detto...

Gente le decisioni sono già state fatte tempo fà e l'acquisizione di Tele2 ne è la dimostrazione, la cessione del Back Office e di quello che verrà in futuro deve controbilanciare l'ampliamento aziendale per la rete Fissa.

I presidi davanti alla prefetture mi sa tanto di carnevalata, occupare i binari, bloccare l'autostrada, DARE FASTIDIO, sono le uniche cose che possono servire per dare visibilità!! ma chi ha il coraggio di bloccare un'autostrada??? di Farsi arrestare?? Gente Sveglia!! vi stanno rubando la sedia da sotto al sedere e voi vi alzate pure per non dare troppo disturbo!

Anonimo ha detto...

tutti a Roma il 19 davanti al Ministero dello Sviluppo con i COBAS di Napoli!!! Massima adesione !

Anonimo ha detto...

Noi da Napoli andremo tutti a Roma !!!
E non ho dubbi che le altre sedi faranno lo stesso.
Vero???

Anonimo ha detto...

Egregio dott. Celli,
Volevo congratularmi con Lei per lo splendido esempio di giornalismo servile che oggi ha concretizzato sul corriere della sera.
Si sentiva il bisogno, in Italia, di un giornalista che dimostrasse in maniera plateale quanto ormai la stampa si fosse resa zerbino del potere.
Sto parlando dell’articolo che riguarda i dipendenti Vodafone, realta’ che lei ben conosce, in quanto lei e’ l’ex direttore generale di Vodafone (quando eravamo ancora Omnitel!); mi sembra corretto, dunque, che abbia esternato tutta la sua imparzialita’ sulla vertenza che attualmente coinvolge 914 lavoratori che stanno per essere venduti dalla Vodafone come se fossero pomodori al mercato.
La ringrazio anche per la Sua illuminata opinione sull’andamento dell’economia italiana, che si riassume nel periodo dell’articolo, che cito testualmente:”
Forse pero’ e’ anche arrivato il momento di riflettere che il mondo della sicurezza a tutti I costi sta portando anche ai lavoratori piu’ Danni in prospettiva che vere e proprie garanzie.
Non si puo in un mondo che diventa precario per tutti, avere la certezza che comunque ci sono settori in cui l’immobilita’ e’ legge perche’ questa alla lunga rinforza la mentalita’ del tutto dovuto che non potra’ piu’ essere una filosofia aziendale”.

Gradirei che lei mi facesse l’elenco dei danni che l’avere un contratto a tempo indeterminato mi provoca: forse ha ragione lei, forse un futuro con certezze economiche e garanzie potra’ portarmi all’acquisto di una casa, di una macchina; potrebbe rendermi un consumatore piu’ accanito e rischierei di far girare l’economia molto piu’ velocemente di quanto sia riuscito lei a farmi girare i coglioni con l’articolo di questa mattina.
Infine, La ringrazio per avermi aperto la mente su un problema che fino ad oggi ho voluto ignorare: che la stampa, ex quinto potere, va combattuta, ignorata, dimenticata; che noi cittadini dobbiamo contro informarci, abbandonando le grandi testate giornalistiche (a proposito, il direttore del corriere della sera e’ veramente coraggioso a perdere in questo modo 914 lettori) e concentrandoci sulla stampa alternativa, che, con la sua distribuzione zoppicante e il suo non-bisogno di sponsor forse riesce a darci un’informazione sana, che non sia un mero sciorinare di notizie futili e fumose.
Quando nessuno piu’ in questo paese acquistera’ giornali, comprera’ macchine, andra’ in vacanza e finalmente faremo il crack, lei sara’ molto lontano, probabilmente sul suo panfilo al largo delle Cayman, in compagnia dei suoi amici squali.
Speriamo che il panfilo non sia stato costruito da poveri lavoratori precari che magari, essendo al termine del rinnovo contrattuale non hanno avuto modo di effettuare un lavoro accurato.
Non glielo auguro.
Gli squali difficilmente mostrano discernimento. E non possono provare rimorso.
E non hanno bisogno di essere incentivati da un portafogli gonfio per fare a pezzi una vita.

Con osservanza,
Una ex lavoratrice vodafone, adesso pomodoro sul bancone dell’ortolano

Anonimo ha detto...

Paffuto Celli, se mi danno quello che guadagni tu che peso vuoi che abbia la "flessibilità"?
Parlare bene e razzolare male...

Anonimo ha detto...

> 12 ottobre 2007 7.12

Applauso. Spero che 'sto Celli legga e si vergogni profondamente.

Lo capiranno che non siamo scemi?

Anonimo ha detto...

APPELLO DEI COBAS DI NAPOLI:

"MARCIA SU ROMA"

BOIA CHI MOLLA E' IL NOSTRO GRIDO DI BATTAGLIA!

STORACE GUIDACI TU!

Anonimo ha detto...

Idiota

Anonimo ha detto...

qualcuno avra' pure giocato sporco avranno preso i soldi ,promesse ma a noi che ci fega..la vodafone deve avere timore dei suoi lavoratori i venduti stanno ovunque ......venite proprio per questo ad urlare vergogna a roma ****

Anonimo ha detto...

faccetta nera...