sabato 6 ottobre 2007

Lo sciopero del 5 ottobre - i dati

Lo sciopero contro l'esternalizzazione dei 914 lavoratori a Comdata è pienamente riuscito in termini di adesione e partecipazione.
La media nazionale di adesione è stata intorno al 95%.
Al ritrovo di Milano in Via Palestro sono giunti 3 pullman da Ivrea, 2 da Padova e 2 da Pisa, oltre a più di 200 lavoratori delle sedi di Milano; il corteo è stato formato da almeno 600 persone che ha manifestato davanti alla sede di Assolombarda in Via Pantano con comizio finale del segretario generale della SLC CGIL Emilio Miceli; alla fine della manifestazione verso le 13.00 una delegazione di lavoratori si è spostata per un presidio davanti alla sede centrale di Vodafone. Alla giornata di protesta hanno partecipato delegazioni di Wind Ivrea, di Fastweb e delle RSU lombarde di Telecom.
In Piazza Santi Apostoli a Roma sono convenuti 2 pullman organizzati dai Cobas e 1 dalla CGIL di Napoli, più 1 vagone in treno e alcune auto, 1 pullman da Catania, 2 pullman autorganizzati da Bologna (compresi 4 equipaggi di auto da Ivrea) più almeno 300 lavoratori delle sedi romane; alla manifestazione hanno quindi partecipato almeno 800 persone. Dopo le testimonianze di diversi lavoratori e delegati dal palco, la manifestazione si è spostata davanti alla sede della Camera a Montecitorio per un presidio durato fino alle 18.00 in cui sono intervenuti anche alcuni Deputati. Una delegazione di lavoratori è stata ricevuta nella sede del Ministero del Lavoro dal sottosegretario Rosa Rinaldi.

Si può calcolare con una stima per difetto che almeno 1500 lavoratori dei 9000 delle sedi di tutta Italia sono scesi ieri in piazza per la più grande manifestazione della storia di Omnitel/Vodafone.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

grandissimi i miei amici di ivrea che sono partiti per roma, avremmo voluto in tanti, e credo avremmo fatto bene!
noi a milano siamo stati pochi e invisibili!!

li` almeno sono stati ricevuti dal governo e fatto casino a montecitorio!

e che bellissima piazza!

siamo tutti con voi!

ah, ma come mai le segreterie nazionali HANNO FALSIFICATO I DATI?
1500? 3000? ma se amilano eravamo al massimo in 600!!!

ma che schifo!!!

Anonimo ha detto...

Falsificano i dati per nascondere il fallimento della manifestazione di milano da loro imposta, fregandosene della decisione del coordinamento nazionale di andare tutti a roma.
Che ci serva da lezione e non assecondiamo piu' le manovre di questa gente. Grandi invece i lavoratori e delegati di Bologna che sono andati a Roma dove era giusto andare.

Unknown ha detto...

Scusa Giovani ma dove cazzo eri???
A Milano eravamo veramente in tanti, non certo 2000 ma sicuramente più di 1000.
Idem sono sicuro che a Roma erano tantissimi.
Metterci anche noi a fare i conteggi tra Roma e Milano mi sembra alquanto stupido e lesivo per i lavoratori.
A Milano abbiamo dovuto faticare per poter parlare..ma l'intervento (il mio, il nostro ) è stato in sostegno anche dei compagni che erano a Roma...inizio a chiedermi se vogliamo risolvere il problema, ho nella volontà ,corretta, di criticare le strutture sindacali, ci limitiamo a riproporre le stesse identiche dinamiche che combattiamo.
Se quelli di Roma o di Bologna vogliono sentirsi dire che erano i più bravi, ok nessun problema a dirlo. In merito alla scelta della segreteria confermo che la maggioranza (non vi è stata però una votazione ! ) era per Roma, confermo che anche a me ha fatto incazzare l'idea di Miceli..ma ora non state criticando lui..ma molti dei lavoratori che hanno partecipato allo sciopero..molti dei quali a novembre FORSE saranno a Comdata (ivrea, milano,padova) !
Ciao
Gianni (rsu milano)

Anonimo ha detto...

Gianni, capisco la tua amarezza e sono pienamente d'accordo sull'inutilità di fare conteggi fra le due manifestazioni.

Qui a Bologna nessuno vuol sentirsi dire che si è meglio di altri, e se nei commenti di qualcuno vedi un po' di emotività è solo perchè
parliamo di un call center a cui da anni cadono le braccia a vedere accordi al ribasso magari presentati colorandoli un po' come si vuole (a questo proposito è già leggendario il commento di un funzionario Fistel che in assemblea pochi giorni fa, a corto di argomenti che non fossero il pretestuoso "non dividiamoci" ha detto: "ragazzi, è difficile avere il permesso per fare cortei a roma") (n.b. venerdì di cortei a roma ce n'erano almeno 3).

In questi giorni, di fronte alla sordità delle nostre strutture provinciali, a qualcuno sono anche saltati i nervi. Molti di noi sono iscritti alla CGIL da sempre e si sono visti negare i soldi per i pullman per andare a manifestare in un posto che il cordinamento dei nosti delegati aveva deciso a grandissima maggioranza. E in assemblea un funzionario ha detto "Guardate che voi siete liberi d manifestare dove volete".
Il giorno dopo la manifestazione leggiamo che Miceli dice alla stampa che 3000 lavoratori hanno manifestato davanti al suo palco, aggiungendo - bontà sua - che c'è stato anche un sit in di 500 lavoratori a roma per dare modo di partecipare anche ai colleghi del sud.

Non sono d'accordo quando dici che riproponiamo le stesse dinamiche che combattiamo. Perchè dici così? perchè denunciamo la falsificazione a scopo politico (e spero non personale..) del capo della nostra organizzazione? Non è così! Non cadere tu nel tranello di confondere questa denuncia, che tra l'altro viene da chi era a Milano e non da chi era a Roma, con un'inesistente gara al record!

La denuncia dell'assenza di democrazia sindacale purtroppo si può solo fare con i fatti, perchè le parole a chi sarebbero dirette se non proprio a loro!
Se i nostri dirigenti ci negano l'unità sindacale (che amano solo quando bisogna farla con CISL e UIL, così hanno l'alibi per essere meno conflittuali) allora facciamola noi l'unità! Non vedi che siamo tutti d'accordo, io, te, tutti quelli che scrivono in questi commenti?
L'esternalizzazione è vicina e purtroppo non abbiamo tempo di persuadere Miceli & C. che i loro contenuti sono tatticamente sbagliati.
Da oggi dobbiamo essere concordi nel dire che chi sceglie come interlocutore solo l'azienda ha accettato il fatto compiuto e sta già lavorando all'armonizzazione.
Dopodichè si è anche liberi di farlo, per carità.

Io capisco di più il "ma che schifo" di un collega che non riesce a controllare l'indignazione che la - come chiamarla? malafede? - dei vertici del mio sindacato.

Ai colleghi scesi in piazza a milano invece va il mio più fraterno abbraccio.
Ciao, M(BO)

Unknown ha detto...

Ciao m. bo. nulla da dire in merito..sui dati Miceli può sparare tutte le cazzate che vuole...la questura ha detto che eravamo mille...e non mi sembra che la questura da dati per eccesso...idem i compagni di Roma han detto che erano 1500, e non ho nessun motivo di dubitarne, e mi sono incazzato quando qualche rsu lecchino dei funzionario l'ha messo in dubbio.
Per quanto riguarda il coordinamento c'ero..i compagni di bologna mi conoscono bene e purtroppo (fessi noi, io per primo) non abbiamo fatto una votazione in merito, che li avrebbe inchiodati.Mentre abbiamo fatto gli interventi la maggior parte ha espresso roma, ma per chi conosce come cazzo funziona questo coordinamento non è stata una votazione !
Ve bene qualsiasi nota di incazzatura, semplicemente spesso in questo blog, ho letto troppe cose contro il sindacato, cose che ripeto, condivido totalmente,ma in questo momento il nemico penso sia un altro.
Non chiedo a Miceli di risolvere..spero però che al più presto il coordinamento si trovi per decidere le prossime strategie e se è il caso per fare un documento che sfiduci il segretario.
Bè la lotta sarà dura e continua, spero semplicemente di leggere più obbiettività.E più spirito d'unione, tra i lavoratori non certo tra cisl uil cgil...anche se qualcuno ha deciso di manifestare a Milano e non a Roma.
(tanto per fare un anedotto, in manifestazione eravamo senza megafono a correre in bici a comprarne uno è stato un segretario cub ) Ps...tutti gli accordi i più di merda che esistano sono passati dopo la votazione dei lavoratori.
Anche l'ultimo al quale in coordinamento come i compagni di Bologna roma etc mi ero astenuto..Gianni